E' il 23 dicembre ma fuori, stranamente, non fa freddo.
Konrad Black è a Torino per suonare al Gamma, invitato dai ragazzi di We Play The Music We Love.
Dopo una breve presentazione entriamo al Diamond (locale del centro designato per l'intervista) dove nelle casse già pompa il groove di "Your style" di Maceo Plex.
Io e il mio socio ci sediamo in attesa di iniziare l'intervista mentre Konrad viene omaggiato con un mentino che prontamente mi fa assaggiare.
Si apre un siparietto in cui KB nell'ordine:
- comincia a salutare tutte le ragazze che passano in italiano maccheronico.
- mi propone di iniziare l'intervista vestiti e terminarla nudi.
- mi accarezza la barba definendola "winter beard" e facendomi notare che non è molto differente dalla sua. (In effetti non lo era).
Ad ogni modo dopo qualche decina di minuti ed un paio di stronzate di troppo l'intervista comincia:
Ciao Konrad, siccome ci siamo già presentati vado dritto al sodo.
Nell'ultimo Fabriclive mixato da Visionquest è contenuta "Doodimbouttogay",tua prossima release. Hai voglia di parlarmene un po'?
Certo. Comincio...Mi trovavo chiuso nel mio studio di Berlino ed era un po' di giorni che stavo ascoltando tracce di ogni tipo senza capire bene dove volessi andare a parare. Ad un certo punto ebbi una sorta di illuminazione...cominciai a costruire la base di una traccia inserendoci uno "scat".....una sorta di ritornello che se ti è capitato di sentirla almeno una volta, non puo' non esserti rimasto in testa.
e comincia a canticchiare e gesticolare...
Doodimbouttothat, doudimobouttothey, doudimbuttogay.....
Ad ogni modo era un periodo in cui mi incrociavo spesso in studio con i "VQ guys"...mi ritrovavo volentieri a condividere con loro gli ultimi lavori (soprattutto con Curtiss e Crosson) e ad un certo punto, quando sentirono la traccia che stavo tirando su (scatting and scatting and scatting) mi chiesero se potevano inserirla nel loro ultimo mixtape che stavano facendo per il Fabric.
Naturalmente non mi sono opposto all'idea, anzi...ma la traccia non era finita. E non lo è tutt'ora...
Nonostante ci si incontri spesso anche per delle session insieme io attualmente sto lavorando al mio solo album e sono molto, molto...molto impegnato. Roba introspettiva, molto lenta...anche a 60 BPM.
Vedrete e sentirete nel 2012..
Cos'è cambiato in questi anni in cui sei passato dalle collaborazioni con M_nus e Richie Hawtin alle attuali collaborazioni con nomi ed etichette legate al movimento "Slow Dance" che racchiude tra gli altri Seth Troxler, Jamie Jones etc...?
Tutto e nulla: è cambiato il gusto delle persone e così è cambiata la musica..o forse il contrario.
Un artista ed un dj a maggior ragione devono adattarsi a ciò che succede, nel 2006 Richie Hawtin e i ragazzi della sua etichetta hanno fatto grandi cose per la techno..sono andati avanti su quella strada mentre al di fuori qualcosa era in evoluzione e siamo arrivati velocemente fino ad oggi. Nel frattempo è tornata la Chicago house e con lei tutta una nuova serie di generi musicali...è come il ping-pong...in un lasso di tempo qualcosa ritorna e qualcosa si perde.
(siparietto sulla barba...come tagliarla..come farla crescere a piacimento, risate, cazzate...)
Comunque, ritorniamo all'intervista...
Konrad, raccontami un po' come hai conosciuto Mathew Jonson, artista che a noi piace definire geniale...e come negli anni è nato il progetto trasformatosi poi in label "Wagon repair".
Allora, innanzitutto vorrei cominciare dicendo che la mia collaborazione e la mia amicizia con Mathew sono nate in un modo del tutto casuale.
Noi abitavamo a grandi linee nella stessa zona del Canada, io a Vancouver e lui a Victoria ma nonostante ciò ci conoscevamo unicamente per quello che facevamo in Europa (io collaboravo con Swayzak e lui con Spencer Drennan), per le nostre produzioni insomma; poi una volta ci incrociammo e, siccome ci sembrava stupido non sfruttare il fatto di essere così lontani ma allo stesso tempo così vicini nel nostro continuo viaggiare verso l'Europa, entrambi canadesi e pieni di idee, quasi subito decidemmo di metter su una label, perchè tra di noi comunque vi era una buona dose di stima e ammirazione, oltre ad essere nata un amicizia.
Dopo poco tempo dunque, in collaborazione con Graham Boothby e Loose Change nacque appunto Wagon Repair.
Perchè avremmo dovuto spedire i nostri lavori in Europa? Era ora di creare e produrre per conto nostro.
Che progetti futuri avete per la vostra label?
Mmmm..in realtà nulla in particolare, non cerchiamo nuovi artisti in quanto le risorse artistiche di cui disponiamo ora sono abbastanza soddisfacenti ma abbiamo comunque appena pubblicato una compilation intitolata
Wagon Repair all stars che contiene una traccia mia, una di Mathew e una per ogni artista che ha lavorato in modo significativo per la nostra etichetta.
In un periodo in cui tutti i dj ed i produttori tendono a voler fare entrambe le cose, non sempre ottenendo risultati all'altezza, dimmi il nome di alcuni artisti che tu reputi veramente al di sopra della media.
In 1 secondo senza neanche pensarci dico Martin Buttrich, quell'uomo è un fottuto genio in studio...anche Mathew è un genio...mmm anzi no (risate) diciamo che è più che altro un ragazzo dotato (risate)...che dico? è un genio è un genio anche Mathew. In base alle mie esperienze dico senza ombra di dubbio Tobias, Mathew Jonson, Martin Buttrich...citando solo i contemporanei.
Quali artisti ti hanno cambiato la vita?
David Bowie e Brian Eno.
Quali sono i tuoi progetti futuri?
Essere una persona più buona, una persona migliore (ridendo...)
Hai avuto qualche feedback dai tuoi amici e colleghi riguardanti We Play The Music We Love, il party dove andrai a suonare stasera?
No non ne ho avuti perchè di tutte queste cose se ne occupa il mio agente però devo dire che quando ho chiesto l'elenco dei dj che prima di me avevano suonato per loro sono rimasto ben colpito.
La loro programmazione è senz'altro una garanzia.
C'è qualcuno che vuoi ringraziare per ciò che hai ottenuto?
No! Fanculo tutti, ringrazio me stesso.
(risate)
No dai scherzo, in realtà qualcuno c'è, qualcuno che per me è stato un mentore.
E' un mio amico, molto più grande di me. Nei momenti di confusione, quando non mi riusciva niente, preso tra mille idee a cui non riuscivo a dare ordine, mi ha sempre dato forza e sostegno con la sua ironia. Grazie Patrick!
Cosa vuoi portare con te di questo 2011 nel 2012?
Semplicemente la mia positività, e con lei tutto ciò che di buono ho fatto in studio.
E' passato un po' di tempo dall'ultima volta che ho potuto andarci e ora sento proprio il desiderio di rimettermi a fare l'artista e di concentrarmi sulla musica senza distrazioni per creare qualcosa di speciale.
Sono eccitato all'idea.
Ormai sono più di tre settimane che non mi fermo e sento di avere qualcosa dentro che ha bisogno di uscire.
Photo: Elisabetta Riccio per WPTMWL
Video: Tymnah Pyka
Thanks to:
Konrad Black
Stefano Pavei
Francesca Amenta
tutta la famiglia di We Play The Music We Love
Elisabetta Vaniglia
Matteo Lostumbo
Francesco Martinati