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    Domenica 13 Marzo dalle 14.00 alle 02.00, Villa Bianco. Line up: Giammarco Orsini (Zu, O300f Recordings, Heko Records), Crocodile Soup (RAINBOW), Mattia Fontana (Clique Club), Alex Dima, Munir Nadir, BSKRS, Paolo Macrì..

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    10th Edition - 31 October - Lingotto Fiere

mercoledì 26 giugno 2013

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24HSP#22 - TWICE

Una raccolta di suoni d' Oltre Manica ritrovati tra viaggi techno digitali e percorsi sconosciuti nei meandri della deep.
La testa a Torino, il cuore a Bristol, le mani sulla musica.
50 minuti di cambi di ritmo, sembra vintage ma non è, sono odori e sapori.
Sapori nuovi.
Listen to some TWICE.


venerdì 14 giugno 2013

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Interview / Anthea




Nel suo sound c'è il tocco underground dell'East London, le recenti vibrazioni berlinesi, ma soprattutto tanto talento. Un mix atomico che l'ha portata a suonare nei club più ambiti del globo. La sua determinazione, il suo continuo evolversi fra beat, bass e vocals l'hanno identificata come una fra le dj più' esigenti musicalmente parlando. Produttrice di livello internazionale, Miss Anthea, sta per pubblicare un'altra bomba su One Trax e vi è molto altro in canna per la sua carriera...
- Come ogni intervista che si rispetti ti devo chiedere cosa ha influenzato il tuo stile musicale e come si è evoluto in questi anni, data ormai la tua lunga esperienza come dj e producer.


In una recente intervista ho spiegato come il mio sound sia stato influenzato principalmente da Mr G, Babyford, Luciano (le prime produzioni), Loco Dice, Ricardo Villalobos e ragazze come Mayaan Nidam e Vera.


Le mie produzioni non si avvicinano molto alle loro, ma mi piace molto come questi dj e produttori abbiano fatto fare alla musica un passo avanti. Mi piace molto il sound rumeno, che per me è la deep house/ tribal. Sono sempre stata una gran collezionista di musica deep house, ma con la musica che suono mi concentro di più sulle basslines e sui beats, produzioni ridotte all’osso, minimaliste, io amo la musica fatta con gli strumenti!
- Recentemente ti sei spostata da un ambiente stimolante come quello della East-London a quello vibrante di Berlino, questo ha sicuramente voluto dire cambiamenti sia in termini di club scene, ma anche musicali con nuove collaborazioni come quella con Dana Ruh and Ann M Cazal con cui hai fondato la Brouqade Records…


Sì certo mi sono trasferita a Berlino per dirigere l’etichetta con le ragazze, e non mi sono voltata indietro, amo Londra, ho vissuto lì tutta la mia vita, ma Berlino ha un’energia diversa, mi sta piacendo molto vivere qui.


Puoi davvero darci dentro qui a Berlino, ma puoi allo stesso tempo rilassarti. In ogni caso ci sono molto possibilità, ed era questo l’importante dopo l’essere stata a Londra.
- Parlami di una delle tue ultime produzioni “Numb” che dovrà uscire su ONE TRAX, insieme a altre 4 tracce di tINI, John Dimas, Fernando Costantini e Alexander Kyosev..


Certo, bè, Numb era un progetto che è iniziato originariamente nel 2011 e si chiamava “I feel nothing”, a Hector piacque molto la traccia e mi ha chiesto di pubblicarla, ma ascoltandola un anno dopo, il testo mi è sembrato troppo negativo, dunque ho rielaborato la traccia e rovesciato le vocalità che erano le mie e ho creato Numb.


E’ stato bello condividere una release con gli amici. Son soddisfatta del risultato finale.
- Ho visto che ci sono parecchie date internazionali che ti aspettano nei prossimi mesi sparse fra Europa, Russia, Repubblica Ceca e un tour in Nord America, in passato ti sei esibita nei migliori club d’Europa e non solo crescendo in esperienza…cosa ne pensi dell’attuale scena dance?


Be è quasi sempre la stessa ovunque tu vada, ma sicuramente ogni Paese ha il suo vibe… “Italy- crazy crazy!!”


Recentemente sono stata in Perù e ho suonato laggiù due volte lo scorso anno, le persone là erano meravigliose, molto accoglienti and pronte a far festa.

Comunque sia suonare ogni settimana, con un buon sound system sicuramente ti aiuta a crescere come dj, capisci cosa funziona e cosa no, e questo ti aiuta ad essere costante e ad offrire il meglio!
- Cosa pensi che stia cambiando rispetto al passato dal tuo punto di vista di dj/produttrice e soprattutto amante della musica?
Il principale cambiamento sta nel modo in cui i promoters scelgono i dj che si esibiscono nei club: 10 anni fa tutto stava nel fatto di essere un buon dj con ottimi dischi, mentre oggigiorno la scelta ricade sul fatto che tu produca musica. Ciò ha fatto in modo che ognuno pensasse di dover produrre qualcosa, che in verità può essere un bene o un male. Molte persone sono entrate a far parte di questo mondo per le ragioni sbagliate, e hanno grandi aspettative. Tuttavia nessuno sembra avere la pazienza o la voglia di intraprendere questo cammino, tutti vogliono solamente i risultati.
- Come vedi il tuo futuro come dj/produttrice in questa prospettiva?
Ora come ora sono una produttrice da meno di due anni sotto il mio nome d’arte, Anthea, ma negli ultimi 5 anni ho avuto modo di avere alcune collaborazioni che mi hanno aiutato ad essere meglio conosciuta. Amo suonare e allo stesso tempo mi piace anche essere una produttrice, quindi spero di continuare a crescere in entrambi i campi senza fermarmi mai.

giovedì 13 giugno 2013

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Music travel / 1

 
Questo è un viaggio all'interno dell'Europa Centrale. Più precisamente un viaggio che scopre tutti i lati più swag della Germania underground. Ha un suono metallico, quasi come il deragliamento della metropolitana, sì, quando, durante una corsa, effettua una fermata e si ferma, rendendo i suoi passeggeri instabili, ciondolanti. Sembra quasi il discorso tra gli sguardi spaesati dei viaggiatori, sguardi ingabbiati in uno spazio reso piccolo dall'abbondanza di persone. E' un ossimoro figurativo e musicale, dove la velocità della metropolitana ed il suo suono si contrappongono alla lentezza della voce profonda, quasi calda contrastante con il freddo tedesco. Fosse un quadro, probabilmente sarebbe "Il sonno" di Dalì. Sembra che la voce calda e assonnata sia la fonte del "prolungamento" di questo volto senza corpo. E' proprio la voce infatti, a scandire le dinamiche pittoresche del quadro. 

This is my Music Travel. 

martedì 4 giugno 2013

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Released this month, not in playlist :-) / 13


Robots are back
Pochi album sono stati così attesi nella storia della musica. 
Random access memories è il primo vero e proprio album firmato Daft Punk 
dopo quasi 8 anni di vagabondaggio. 
14 tracce registrate in studio con orchestra, un coro di “voci bianche” e un cast stellare che include Pharrell Williams, Nile Rodgers, Julian Casablancas e Giorgio Moroder. 
RAM rivisita e allo stesso tempo celebra le memorie musicali del duo, 
un chiaro ricordo che come tale ha una nota melanconica presente in ogni traccia. 
Ascoltandolo ci si accorge come vi siano varie influenze dal jazz, electro-funk, 
e il tutto sia una commemorazione alla dance nella sua funzione vitale.
E’ sicuramente stata una sorpresa per tutti coloro che si aspettavano un sapore più digitale,
elettronica allo stato originale propria delle funky machine più celebri e celebrate.
A parte un sintetizzatore modulare e alcuni vintage vocoders, 
RAM è lontano dal sound rivelatore di Homework 
che ha spazzato via qualsiasi regola della house dei tempi in cui fece la sua uscita.
Questo è di certo un album come pochi ormai ne escono ultimamente:
si ascolta tutto in una volta, come uno shot al bancone. 
Non annoia e scorre anche nelle tracce più lunghe come “Giorgio by Moroder”(9 minuti), 
gli arrangiamenti sono ricchi e magistrali, tecnicamente e strutturalmente è estasiante, 
i Dj son delle star come pure le collaborazioni con artisti colossali (Omar Hakim, Chris Caswell per citarne due).


Con questi ingredienti una torta non può venire cattiva per forza.
Eppure tutto sembra un prendere e rimasticare cose già masticate, anzi oserei dire digerite. Far rivivere i propri guru attraverso le proprie produzioni non dovrebbe trasformarli in una tribute band totalmente assorbita da un suono datato, anziché rielaborarlo con toni contemporanei, se proprio non innovativi.
Dopo tutto il marketing, i mesi di attesa del “esce, sì ma quando!?”, lo streaming a inizio mese, immagini iconografiche e poi..?
Un'operazione di marketing stellare con grandi nomi ha mascherato forse una mancata ispirazione 
per un attesissimo grande rientro di coloro che, anni fa,
 hanno scardinato le fondamenta dell’elettronica con geniali intuizioni sonore. 
Insomma qualcuno li ha ibernati 10 anni fa e scongelati ora?
Forse rimanere fuori dalla scene per tutto questo tempo ha fatto perdere loro
l'ambizione di cercare nuove ispirazioni e stupirci come con Harder better faster stronger.
Le chiavi di lettura possono essere diverse per giudicare questo album: il peggiore album dance della carriera dei Daft Punk se lo cerchiamo fra la musica elettronica, oppure la migliore produzione funky-jazz. 

In una recente intervista su BBC Radio 1 hanno rivelato che presto usciranno i remix di RAM,
e a rieditare l’album saranno loro stessi. 
Tutto rivisto in chiave più contemporanea, meno strumentale e 
potenzialmente qualcosa di fenomenale. 
Il primo remix è atteso per fine giugno e sarà di Get Lucky 
primo singolo e di gran lunga quello più orecchiabile dai clubbers mondiali. 
Speriamo che la genialità si concentri qui. 
Attenderemo, di nuovo, con ansia…o forse no.