• 24 Hour Smoking People

    Partyharders Blog

  • OUTCAST #UHQM

    Domenica 13 Marzo dalle 14.00 alle 02.00, Villa Bianco. Line up: Giammarco Orsini (Zu, O300f Recordings, Heko Records), Crocodile Soup (RAINBOW), Mattia Fontana (Clique Club), Alex Dima, Munir Nadir, BSKRS, Paolo Macrì..

  • MOVEMENT 2015

    10th Edition - 31 October - Lingotto Fiere

mercoledì 24 ottobre 2012

2

Interview / Yaya

In un anonimo pomeriggio d'estate, prima ancora che suonasse all' Enter @ Space, al Time warp di Milano e di nuovo allo Space con i suoi amici di Savana Potente, ho incontrato Yaya in un locale di Vanchiglia e ce la siamo contata un po':

Com'è iniziata la tua carriera da dj?

In realtà mi sono avvicinato alla musica suonando le percussioni quando avevo15 anni.
Ho continuato nei locali per un po'di tempo ma solo dopo un paio d'anni mi sono comprato i miei primi piatti, i primi vinili eccetera...
I primi tempi suonavo a Torino in piccoli bar o localini..dopodichè son passato ai Murazzi e comunque in location sempre più grandi per poi arrivare a suonare praticamente in tutti i club della città...


E poi? L'isola...?

Sì e poi l'Isola, dici bene. A 18 anni ho preso la decisione e sono andato ad Ibiza per la stagione estiva, volevo provare a suonare lì...e così ho fatto per un paio d'anni...su e giù...6 mesi a Torino e 6 mesi ad Ibiza...

Una scelta che ha stravolto la tua vita...in positivo ovviamente...

Sicuramente.
A 20 anni ho suonato per la prima volta allo Space e devo dire che pian piano le date nel resto dell'Italia e in Europa cominciarono ad arrivare...

E da quel momento in poi?

Ricordo come se fosse oggi i primi pullman organizzati dagli amici per le mie trasferte a Milano...amici con cui poi ho vissuto tutte le Ibiza fino al 2008 ... una cosa che mi ha sempre aiutato a crederci sono stati proprio loro, che da sempre mi hanno supportato e accompagnato in ogni mia avventura...
Poi nel 2008 ho cominciato a suonare allo Zoo Project, evento da 4.000 persone a serata che mi ha aperto a nuovi ambienti, nuovi contatti e al circuito inglese.

Da dove arriva la tua musica?

Innanzitutto mio padre era un musicista e mi ha fatto crescere con musica afro e soul nelle orecchie da che ho memoria.
Dopodichè negli anni ho sempre ascoltato funky e house, i pilastri americani tipo Frankie Knuckles, Tony humphries, Kenny Carpenter ecc..

Parlami delle tue release e dell'amicizia nata con Loco Dice:

A Loco Dice è arrivato un mio EP e dopodichè mi è stato presentato da Max LSP (Savana Potente), a conferma del fatto che io devo moltissimo alla mia organizzazione diTorino che ha creato tutta una situazione attorno a me.
Nel 2009 esce il mio primo EP su Desolat seguito da una traccia nell'X-sampler del 2010. Nel 2010 sono poi entato nel roster Desolat e in Artist alife in cui ora c'è Tobias che gestisce tutte le uscite... preferibilmente in vinile, in digitale solo su etichette di un certo spessore.
Poi nel 2011 ho pubblicato un nuovo EP su Desolat e nel 2012 il Cadenza con Francisco Allendes.


Raccontami un aneddoto:

Il mio primo disco uscito su Desolat nel 2009 se lo sono tatuati due dei miei migliori amici..uno sul braccio e l'altro sulla coscia...


A cosa ti ispiri per fare musica?

Un giro di basso, che solitamente non centra nulla con la musica elettronica...una melodia di una canzone. Sicuramente a Ibiza mi ispiro un sacco però poi la musica la realizzo qui a Torino nello studio che ho con Claude.

Qual'è la tua esperienza più allucinante in consolle?

Row 14 – terrazza imballata di gente, io dovevo chiudere e ci sono rimasto male. Ho visto quella terrazza riempirsi sempre di più fino a vivermi la serata più emozionante della mia vita in consolle.
A inizio serata mai e poi mai avrei immaginato una festa così.

lunedì 22 ottobre 2012

0

Movement Torino Music Festival 2012


27.10-03.11              27.10-03.11              27.10-03.11              27.10-03.11
27.10-03.11              27.10-03.11               27.10-03.11

Potete anche giocarveli all’enalotto, pensare sia il codice segreto della cassaforte di Abramovič, ma siate maledetti se non riconoscete le date del Movement Torino Music Festival 2012.
Dopo avervi bombardati di eventi con un signor programma come il Road to Movement in diverse città e soprattutto a Torino,  non potete permettervi di sbagliare.
Molti sono i nomi del panorama elettronico internazionale che ci hanno accompagnato fino alle porte di questo attesissimo evento: Guy Gerber, Julio Bashmore, Wolf+Lamb, Soul Clap, My Favourite Robot, solo per citarne alcuni esibitisi di recente nella nostra città.



Ed ora finalmente ci siamo.
A pochi giorni dall’inizio di questo viaggio di 8 intensissimi giorni, noi di 24hours siamo in fibrillazione. A fine giochi servirà, al contrario, un defibrillatore poiché quest’anno si è davvero voluto esagerare.

50 artisti da capogiro, 10 location sparse per la Torino elettronica, spettacoli, forum, workshops che faranno scoprire anche ai meno club lovers le mille sfumature della musica elettronica. Il main event,  31 ottobre, si terrà in una delle architetture simbolo della motor city: Torino Esposizioni. E per celebrare questa settima edizione, la stessa sera il Movement approderà anche a Roma, nel superlativo Salone delle Fontane aperto per l’occasione.

Ma veniamo al sodo. 
Gli artisti. 

Chi ci farà rotolare sui vari dance floor metropolitani?


Visto che non è possibile parlare di tutti ve li elenchiamo partendo da dj del calibro di Derrick May e Kevin Saunderson, Maetrik (forse più conosciuto attualmente come Maceo Plex), Chris Liebing e Apollonia [Dan Ghenacia, Dyed Soundorom, Shonky].
Ci saranno inoltre Davide Squillace, 2manydjs (per tutti gli amanti dell'electro), Dubfire e Shaun Reeves.
Sbam, sbam, sbam...e ancora sbam.

E non c’è festival che si rispetti attualmente dove non c’è Seth Troxler. Abbiamo dovuto aspettare un anno per rivederlo nella nostra città, ma non c’è dubbio che qualsiasi cosa passi dalla sua mente alle sue mani sarà delirio puro. E a noi piace il delirio quando si tratta di elettronica. Migliore Dj Tech- House dell’anno al Ibiza Dj Awards, cofondatore di una delle più innovative label di sempre- Visionquest- nessuno come lui ha una visuale in technicolor della musica, deliziosamente imprevedibile e crazy al punto giusto. Impagabili sono il suo sorriso compiaciuto, lo sguardo irriverente alla “Ups, I did it again” di chi lancia un pezzo assurdo nel bel mezzo della serata, manda la folla in estasi e soddisfatto di sé se la ride beatamente. Insomma no Seth, no party.

Altro giro, altra corsa.
 Che mi dite invece di Mr. Dixon? Introspettivo e sfuggente è anche la stessa persona che poche sere fa, in atmosfera ADE, ha lanciato un party nella propria stanza d’hotel facendo un invito pubblico su fb. Altro genio all’interno del panorama internazionale house, dirige una delle label più rispettate– Innervisions- insieme ad Ame. Esprime il meglio di sé in set estesi in cui riesce a catturare l’immaginazione di ogni persona che lo ascolta e portarla nei meandri sonori senza ritorno. E’ un onore averlo qui a Torino al Movement tanto più che non scende a compromessi quando si tratta di accettare un invito a un festival.

Born oversea, made in Italy Tale Of Us. 
Fino a 3 anni fa suonavano con i The Electricalz ai Just This, party segreti a Milano, mentre andavano maturando un unconventional style, slegato dal suono piatto dell’house “bum bum cha” che spopolava nelle discoteche italiane.  Un anno dopo Berlino, the place to be per chi, come Matteo e Carmine, vuol dare una nuova impronta alla musica elettronica. Un sound atipico, libero dai soliti compromessi dettati dalle regole dei circuiti internazionali. Da lì un pass- par-tout per tutte le consolle più bollenti del globo, fra cui ora quella del Movement 2012.

Signori e signore vi presentiamo The Martinez Brothers
Oltre ad essere fra i più giovani talenti del momento, la cosa più impressionante di questi due newyorkesi è la loro esibizione. Prendetevi la briga di osservarli per 5 minuti al Movement, sempre che riusciate a tenere ferme le gambe mentre suonano e ad arrivare sotto la consolle. Vedrete 4 mani che si muovono in perfetta sintonia, si intrecciano senza mai ingombrarsi, sfiorano le manopole come un unico pianista accarezza i tasti del proprio strumento. E che musica viene fuori da quelle giovani dita, da far schizzar via le pantofole anche a quelli rimasti a casa.

Possiamo farvi ulteriori nomi giusto perchè accontentarsi è sempre difficile. Solcheranno infatti le consolle di Movement anche Matthias Tanzmann,  Andrés, Brandt Brauer Frick in concerto al Conservatorio,  Cobblestone Jazz e John Heckle live, Marcellus Pittman,  San Proper live, e Torino Sound System, ovvero i nostri amati dj cittadini.

Ora, se un poco ne capite di musica elettronica, dovreste esser a terra con gli occhi a crocetta e spasmi che vi trapassano da parte a parte.

Quindi cari amici di 24hours
see you at Movement!

sabato 13 ottobre 2012

0

Dimensions Festival 2012 – VIDEO REPORTAGE




Sole, mare, una location mozzafiato, migliaia di persone sorridenti, ma soprattutto la migliore musica elettronica del momento.

Questi gli ingredienti per uno dei festival più riusciti di fine estate. 
Il Dimensions Festival.
6 - 9 Settembre 2012 / Forte di Punta Christo, Pola, Croazia.



Si può dire un night and day event.
Di giorno, some soft music in spiaggia oppure ad uno dei boat party.
Con le tenebre alle porte, dalla spiaggia si passa alla fortezza. E non ci sono dubbi che il divertimento c'è stato.
Abbiamo le prove.

 L’esplosiva line up di quest’anno era da far girar la testa a chiunque. Carl Craig, Little Dragon, Moodymann, Marcel Dettmann, Ben Klock, Four Tet live, Scuba, Theo Parrish,  Cassy, Dyed Soundorom, Shackleton, Levon Vincent, Joy Orbison, Roman Flugel, Kode 9, Pearson Sound, Mala, Mount Kimbie, Todd Terje, Surgeon, Floating Points, Gold Panda, Ryan Elliot, John Talabot, Axel Boman, Kassem Mosse, Kyle Hall, Blawan, Andrew Weatherall, 2562,  Jimmy Edgar, Loefah, Pangaea, Midland, Machinedrum, Objekt,  Joel Mull, Nathan Fake, Boddika, Motor City Drum Ensemble, Benji B, Huxley, Ben UF, Space Dimension Controller, Zed Bias, Portico Quartet, Tom Middleton, Petar Dundov, Locked Groove, Pariah, Untold, Fatima (live), Alexander Nut, Sigha, Funkineven e tanti altri.
In sintesi, molti  dei migliori dj della scena techno, deep house, dubstep e, drum and bass riuniti in un unico frangente.

State già rimpiangendo di non esserci stati?
No worries.
Un piccolo assaggio di cosa è stato il Dimensions 2012 
ve lo abbiamo portato come souvenir.


Theo Parrish

Nato nel 1972, cresciuto nella house music di Chicago, figlio della seconda generazione di artisti emersi dalla scena underground di Detroit dopo l’esploit della techno. I suoi set dinamici e spirituali, il suono ammorbidito da influenze soul, jazz, e afro fanno di Mr. Parrish uno dei nomi più prestigiosi e rispettati all’interno dell’ambiente elettronico mondiale. 




Moodyman

Kenny Dixon Jr., altro frutto dell’ambiente musicale della “Motor city”. Dopo molte produzioni sotto la Planet E Records ha visto la sua ascesa musicale dapprima in Francia e poi altrove. E' famoso per il suo sound innovativo in cui la black music si fonde all' house. Spesso i suoi set sono accompagnati da B- movies che proiettano la folla nell’innovativa scena rave dei primi anni ’90.




Dyed Soundorom

Parigi. Catapultato quasi per caso nella scena elettronica, l’energia della sua musica lo ha portato dal famoso Rex Club di fine anni ’90 al Circoloco @ DC10 di cui è resident dal 2009. L’incontro con Den Ghenacia, proprietario dell’etichetta Freak n’ Chic, è stato fondamentale per la sua carriera. Dopo un breve split fra i due, ora sono di nuovo insieme e con Shonky formano gli oramai famosi Apollonia.




Cassy

Il primo approccio alla musica elettronica di Catherine Britton è come vocalist per Elin (Autorepeat) su ‘Music Takes Me Higher’. Divisa fra la clubbing scene di Germania e Austria, nel 2003 si trasferì definitivamente a Berlino dove iniziò a collaborare con numerosi artisti fra cui Luciano, Riccardo Villalobos e Steve Bug. 
Da un paio di anni è parte integrante del roster Cocoon.



Levon Vincent

Back to USA again, New York. All’età di 36 anni Levon si sente musicalmente realizzato: produce, è proprietario della Novel Sound label e si esibisce ogni week end in un club diverso in giro per il globo. Non male per uno che viene dalla strada e ama lo skateboard. 
Attentissimo alle critiche di ogni suo fan, meticoloso e ricercato nella selezione musicale.




Ivan, nostro inviato a Punta Christo ci ha lasciato qualche appunto:

Che fare un festival fosse una specialità britannica come il fish and chips lo si sa da un pezzo.
Alla sua prima edizione il Dimension Festival ha vinto e convinto. Lo si può dedurre dal fiume incessante di commenti di soddisfatti partygoers di tutta Europa che ancora oggi invade blog e social networks. Nonché dai feedback di artisti che hanno più festival alle spalle di quante partite abbia commentato Bruno Pizzul.
La line up era mostruosa, fatta di artisti che per diversità di generi e performances hanno disegnato un arco che ha sfiorato i 360 gradi della musica elettronica.
Dalle performance live strumentali di Little Dragon e Nicolas Jaar alla Dub Reggae di Mala, dalla tech house groovosa di Dyed Soundorom, Cassy e del londinese Huxley alla new disco di Todd Terje, con ampie pennellate di Uk bass e Garage di Pearson Sound, Joy Orbison, Boddika e Ben Ufo, nel nostro Bel Paese, ancora non dovutamente apprezzati, sfumando le potenti e lente vibrazioni di Motor City Drum Ensemble in quelle gelide e teutoniche di Ben Clock e Marcel Dettman.
Poi c’è chi come Theo Parrish, che quell’arco l’ha tracciato da solo, in un set di 3 ore da commozione. O chi come Moodymann, forse fiero della sua selezione spaziale, nel bel mezzo del set finge di chiamare suo nonno al microfono. “We got Detroit on the phone right here… Got my Granddad on the line… We’re havin a party!”

Il forte, dalle cui rovine sono stati ricavati gli stage, ha ospitato, quest’anno per la quinta volta il fratello maggiore del Dimensions, l’Outlook. A parte per i due stage esterni,(uno è la spiaggia dove si concentra la festa al pomeriggio), i dancefloors sono delimitati lateralmente da muraglie di massi che riflettono il suono magistralmente, e quando questo esce da sistems quali Funktion One, Martin Audio e Void, potete facilmente immaginare gli effetti benefici che ciò ha avuto su di noi.


Thanks to:

Ivan Busini
Danilo Di giacomo 

giovedì 4 ottobre 2012

0

Wolf + Lamb

Un duo, una label, un approdo per coloro che “have something to say” all’interno della più recente scena della musica house.

 Eclettici ed introspettivi, Zev  e Gadi sembrano essere lontani dai parties al Marcy Hotel. In realtà quelle serate, così diverse dall’ambiente underground a cui era abituata la NYC di allora, erano solo l’inizio di un percorso musicale che li ha portati, nel 2011, al DJ Kicks World Tour assieme agli inseparabili Soul Clap.

Il loro modo di vivere e creare la musica, così maledettamente versatile , ha saputo attrarre e far maturare artisti che condividono lo stesso concept parliamo dei Soul Clap, Nicolas Jaar, Deniz Kurtel, Slow Hands ,No Regular Play, Tanner Ross e molti altri.



Il profumo di creatività, la ricerca continua di nuovi stili la si respira dalle loro ultime pubblicazioni. Una fra tante Efunk album di matrice Soul Clap pubblicato dall’etichetta. Soul, r&b, dance, funky si intrecciano con una provocatoria slow house music. Sommateci influenze minimal/techno ed un approccio alla Moodyman e otterrete un mix up psichedelico che manda in delirio le folle più appassionate.



Venerdì Torino avrà l’onore di ospitare la prima esibizione dei Wolf+Lamb in Italia. Wolf+Lamb vs Soul Clap . Ci aspettiamo molto da questa serata al Supermarket.
 In seconda battuta saranno presenti alla V° edizione del RoBOt festival a Bologna (10 -13 Ottobre). Insieme ai Soul Clap, Slow Hands, No Regular Play e altri big dell’elettronica contemporanea, come Ed Handley e Andy Turner , si alterneranno in 4 giorni tra musica e arte digitale.

Due date nel Bel Paese imperdibili. Sorprendenti, in un certo senso, se si pensa a quanto dichiarato due anni fa. In un’intervista al Guardian gli stessi Wolf+Lamb ammisero di essere parecchio scettici nell’esibirsi in Italia. “I'm too nervous; I know they want hard techno", disse Gadi.

I tempi cambiano, ,la musica evolve e le nostre orecchie con loro fan scorta delle nuove tendenze musicali. Ora siamo pronti per comprendere il loro stile ed esserne ammaliati? 
We’ll see.