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    Domenica 13 Marzo dalle 14.00 alle 02.00, Villa Bianco. Line up: Giammarco Orsini (Zu, O300f Recordings, Heko Records), Crocodile Soup (RAINBOW), Mattia Fontana (Clique Club), Alex Dima, Munir Nadir, BSKRS, Paolo Macrì..

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    10th Edition - 31 October - Lingotto Fiere

sabato 23 marzo 2013

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Beauty & Vinyls

Ancora oggi, in qualche modo, sorprende vedere delle signorine smanettare dietro la consolle.
Eppure il djing ormai si sa, non è più solo una cosa pour homme, come l’eau de toilette,
e sono le dj per prime a bannare l’idea del “mono-sex” ai piatti. 
Al massimo c’è l’unisex. 
Se sei bravo ti guadagni la consolle, altrimenti ritorni in pista.
Sebbene  vi siano ancora molti critici che vogliano separare le “tette dalle palle”, 
nel vero giornalismo musicale tutto ciò non esiste. 
Non c’è battaglia dei sessi ora come ora a “Clubland”, 
solo talento, creatività e voglia di scuotere gli animi. 
Loro ne sono la dimostrazione.

THE BOSS: ELLEN ALLIEN


Artisticamente nata a Londra ai picchi della acid-house, 
questa donna ha raggiunto livelli di realizzazione professionale a cui tuttora molti dj di alto livello aspirano. 
Dj/producer, padrona della Bptich Control, stilista, 
si è esibita nei club che contano a partire da pietre miliari come l’E-Werk
 (il primo club con una location industriale). 
E’ responsabile tanto quanto artisti come Richie Hawtin, Ricardo Villalobos e
 Sven Vath dell’esportazione della techno a livello mondiale. Ha alle spalle più di 10 tour del globo. 
La sua label, che quest’anno vanta 14 anni di produzioni, si può definire affamata di sound e spazia tra tutte le sfumature della musica...dalla techno all' elettronica passando per la dubstep.
Agli inizi di Marzo uscirà un nuovo album su Bpitch Control intitolato “Where the Wind Blows”
 che impegna artisti di vario calibro come Dillon, Telefon Tel Aviv, Eating Snow, Joy Wellboy, Jahcoozi feat. Barbara Panther, Mr. Statik, Camea, Tomas Barfod, Chaim, David K, Aérea Negrot, Viadrina, Kiki and Jaw, Thomas Muller, Cormac and Apparat. 
In una recente intervista su Ransom Note ha confessato 
che l’artista che ora come ora che la emoziona di più è Dillon. Viva le donne? 

MAGDA: MINIMAL QUEEN


Che mondo sarebbe senza Richie Hawtin? 
Sicuramente se l’è chiesto un paio di volte quella che oggi viene 
considerata la regina indiscussa della minimal. 
Un incontro, il suo, alla sliding doors, che ha lanciato la sua carriera verso l’infinito e oltre. 
Assieme a Troy Pierce era la pupilla della Minus a cui fa capo il master-chef della minimal stessa. 
Di diritto figlia della seconda ondata di dj marchiati Detroit. 
Insieme  a Pierce e Marc Houle è diventata produttrice, dopo anni di djing
realizzando una propria etichetta: Items and Things. 
Magda è curiosa per definizione, sperimenta combinazioni techno, house ed acid house infilandovi suoni organici, impregna i suoi EP con bassline viscerali che ti trascinano dritto nel lato oscuro della musica. 
Una base densa che avvolge e anestetizza i sensi, scomposta solo da sonorità avveniristiche. 
Quando dico questo vi basti ascoltare tracce come “Panna cotta eyes” o
 “She’s a dancing machine” per citare le più celebri.

GROWING FAST: MAYA JANE COLES e LAURA JONES



Queste sono le due Dj sotto i riflettori della popolarità in questi ultimi due anni. 
Made in Uk, entrambe si possono dire “giovani” artiste: 
Maya di età, ma già con quasi 10 anni di esperienza; 
Laura, più matura, ma di fatto entrata nel mondo del djing nel 2006. 
Tutte e due possiedono una solida cultura musicale che ha influenzato il loro stile: Laura di formazione classica e della primitiva dance-pop, ha un approccio melodico con bass line vibranti, mentre Maya con un background che va dalla  Dub al Punk passando per Soul e Jazz, è sicuramente la più eclettica fra le due. Imposta spesso suoni vivaci, mischiandoli con vocalità elaborate. 
Il 2011 è stato decisamente l’anno del lancio di Laura che ha fatto centro 3 volte su 3 
con le sue releases “Inner place” (Crosstown Rebels), “Love in me” (Leftroom) e 
“Live a little” (Visionquest) al top delle charts per lungo tempo.  
L’ultimo EP è fresco fresco: ”Sensoramic” su Visionquest. Again.
La lista per Maya sarebbe troppo lunga sia come collaborazioni che per quel che riguarda mixes, date e produzioni. 
Il suo successo è arrivato anch’esso nel 2011, lo testimoniano le numerose copertine 
di alcuni più importanti magazine del settore e non (Groove, Crash, Vogue,etc.), 
entro i primi mesi del 2012 si è esibita in più di 30 Paesi. 
A fine anno, per chiudere in bellezza, 
ha rilasciato l’album “Easier to hide” debutto della sua label I/AM/ME.

FROM RUSSIA WITH LOVE:  NINA KRAVIZ


Siberiana e amante dell’analogico. 
Mentre ve la immaginate in tutto il suo splendore con indosso le cuffie (e i vestiti vi prego), 
siete ipnotizzati dalla sua house coi tacchi a spillo.
Groove raffinato ed essenziale allo stesso tempo, una buona andatura e 
loop astratti che ti proiettano in un atmosfera post-nucleare in perfetto stile Panorama bar. 
Nina esula da uno stile e da ogni riferimento, segno di una forte personalità e di voglia di stupire. 
Lo dimostrano i diversi percorsi sonori intrapresi tra UQ, Rekids e Naif in un’alternanza di house selvaggia, colpi di frusta in cassa dritta e vocalità digitali. 
Di fine gennaio sono i remixes usciti su Rekids di Marcellus Pittmann e 
Urban Tribe su tracce come Taxi Talk e Working che non fanno che esaltare il lavoro di Nina.

And don’t forget…

Blondish

Margaret Dygas

Heidi

Deniz Kurtel

Cassy

Tini

martedì 19 marzo 2013

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LLDLM#25_Matthew Dekay & Lee Burridge - Lost in a moment (Dixon rework)

Matthew Dekay / Lee Burridge / Dixon
Lost in a moment
Lost in a moment EP
2012
Innervisions






Segui il baffo...
troverai la playlist completa di LLDLM 2.4

martedì 12 marzo 2013

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MicroMUTEK Festival 2013 - Diary

Barcellona, Febbraio, mare, sole 17 °C, Micro Mutek Festival.



Il volo Caselle-Girona è una certezza 25€ a/r, compagnia low cost, 
più competitivo di un frecciarossa Torino-Milano.

Ma non perdiamoci in chiacchere, vi voglio raccontare il clima di festa
e di buone vibrazioni che si possono percepire in una città come Barcellona
durante l'edizione spagnola del MUTEK.
Dopo aver prenotato il volo per una vacanza "tranquilla" ho scoperto che dal 6 al 9
Febbraio si svolgeva il Micro Mutek Festival, quindi insieme al team di 24HSP decidiamo che non 
potevamo farci scappare un occasione simile. 

Il Mutek festival ha origini in Canada circa 13 anni fa, ispirato da musica e arti digitali.
A "Barça" lo troviamo in un formato ridotto, in unica data europea e per questo prende
il nome Micro MUTEK Festival, anche se alla fine dei conti non è poi così tanto Micro.




Cammino per Barcellona, e ho già ritirato al Convent Sant Agustì il mio braccialetto
fuxia con il quale posso accedere a tutti gli eventi del festival.
Il Convent Sant Agustì è un vecchio convento che è stato ristrutturato e viene utilizzato
per diversi eventi e presentazioni. In questa occasione è stato utilizzato dal festival come una vera
e propria sede dell'organizzazione e qui si sono tenute le principali interviste, conferenze e
installazioni audio-visive.



DAY 1

Purtroppo i giorni e il tempo a disposizione sono sempre pochi, ma riusciamo lo stesso
a presentarci all'inaugurazione del festival in (Estaciò De Francia). Sì, avete capito bene,
nella stazione dei treni di Barcellona. L'area che ospita l'evento è una vecchia area ristoro
della stazione utilizzata ancora oggi come bar, adibita per l'occasione ad ospitare la serata
d'inaugurazione. Immaginate di ordinare il vostro vodka-tonic appoggiati ad un bancone di
marmo bianco, soffitti alti, colonne barocche e Laurel Halo, magia!



DAY 2

Tenutosi all'interno del Club Moog a due passi dalla Rambla, ha visto alternarsi
Astroboyz, The Mole e Dewalta



DAY 3

Veniamo accolti in uno dei locali storici della città spagnola l'Apolo, conosciuto anche come
Nitsa Club (teatro/sala concerti e discoteca) per assaporare gli innovativi suoni 
d'oltremanica di Jon Hopkins e Vessel.



DAY 4 _ last night

Sempre al Nitsa abbiamo potuto godere della serata finale del festival...
protagonista assoluto: Jeff Mills con il nuovo live "Jungle Planets".



Barcellona è una città che come sempre mi fa sentire a casa, il Micro Mutek è stato
un festival finalmente alternativo, dove si è voluta mettere in primo piano la conoscenza
della musica e delle arti visive, rendendola alla portata di tutti.



Un ringraziamento speciale a Valentina Adorni che ha realizzato per noi
le foto al festival.