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Poi pochi giorni fa ho visto "Sherlock Holmes" di Guy Ritchie per cui la costumista, Jenny Beavan, ha usato la stessa tecnica e mi è venuta voglia di vestirmi come Watson (:-)). Pantaloni Zootie con fantasie particolari, giacche destrutturate di colori inusuali, velluto, righe colorate, cipolla, occhialini tondi scuri, acappelli a tesa larga e chi più ne ha più ne metta.
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Ora ogni volta che guardo un film prima di ogni altra cosa guardo i costumi. Nero e Marko in Underground di Kusturica si differenziano dalla povertà delle Jugoslavia durante la seconda guerra mondiale grazie al loro modo di vestire. Fiori sui cappelli, completi gessati, cravatte rosa e pochètte colorate.
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Gonzo e Raoul in "Paura e delirio a Las Vegas" di Terry Gilliam senza il loro modo di vestire eccentrico e trasgressivo non sembrerebbero poi così matti. Il bocchino, la visiera di plastica, le bermuda e il calzettone bianco di spugna in vista costituiscono quel tocco in più che sa rendere Johnny Depp icona di stile anche nella sua mìse peggiore.
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