giovedì 28 febbraio 2013
giovedì 14 febbraio 2013
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Best 24 album of 2012
By M. Leoni / Posted on 19:49 /
Scusate il ritardo.....
Slow magic - Triangle |
Ricardo Villalobos - Dependant and happy |
Actress - R.I.P. |
Black sun empire - From the shadows |
His he she & she |
Disclosure - Latch |
Flying Lotus - Until the quiet comes |
J Dilla - Rebirth of Detroit |
John Talabot - fIN |
Vessel - Order of noise |
Moodymann - Picture this |
Sigha - Living with ghosts |
Totally Enormous Extinct Dinosaurs - Trouble |
Grimes - Visions |
Voices from the lake |
Guy Gerber - Fabric 64 |
Claro intelecto - Reform club |
Laurel Halo - Quarantine |
Delano Smith - An Odissey |
Metronomy - The English Riviera unreleased remixes |
AAVV - Shangaan shake |
Noisia - Split the atom |
Simian Mobile Disco - Unpatterns |
Jimmy Edgar - Majenta |
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Non mancano poi suoni onirici ("Depth of forsight") e atmosfere ambient con spiragli di positività che però non raggiunge mai picchi di gioia, ma si limita alla tranquillità e alla pacatezza che può trasmetterti una giornata soleggiata trascorsa a pensare.
Music made by buttons: Egadz
By Anonimo / Posted on 07:55 /
Le parole chiave di questo articolo sono Egadz ed MPD. E' impressionante cosa riesca a fare Egadz con un MPD Akai tra le mani. Basta ascoltare uno dei suoi dischi o guardare uno dei suoi video per rendersene conto. Proprietario dell'etichetta discografica Kid Without Radio, Egadz è un artista, purtroppo poco conosciuto, dello scenario musicale undergroung di San Francisco. La sua fama non rispecchia minimamente le sue doti: dategli un MPD e capirete cosa voglio dire.
Le sue produzioni risultano molto influenzate da diversi generi musicali. Egadz definisce la sua musica come IDM o elettronica sperimentale. Personalmente penso che il secondo termine sia molto più appropriato: ciò che fa Egadz infatti è proprio sperimentare. I suoi pezzi sono spesso caratterizzati da beats hip hop e trip hop, ma altrettanto spesso questi risultano contaminati da elementi drum and bass. I reef melodici immancabili il più delle volte vengono prodotti da pianoforti, tastiere o MPC/MPD. Il tutto farcito con i suoni elettronici più disparati e qualche volta anche da campionamenti (spesso voci robotiche, fredde e distaccate).
Le atmosfere trasmesse dalle sue creazione sono altrettanto variegate. Si alternano atmosfere rilassate, stimolate dai beats, e atmosfere incalzanti e frenetiche. Il piano e le tastiere, quasi sempre presenti, accompagnano chi ascolta in uno stato di dolce malinconia, tranquilla monotonia, per sfociare tuttavia qualche volta nella disperazione (come per esempio in "The last song I played for you").
Non mancano poi suoni onirici ("Depth of forsight") e atmosfere ambient con spiragli di positività che però non raggiunge mai picchi di gioia, ma si limita alla tranquillità e alla pacatezza che può trasmetterti una giornata soleggiata trascorsa a pensare.
Inquietudine, disperazione, malinconia, ma anche tranquillità e serenità sono solo alcune delle sensazioni che riesce a trasmettere un artista come questo, attraverso i suoni più disparati. Questo e molto più è Egadz.
sabato 9 febbraio 2013
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24HSP#20 - Dema
By M. Leoni / Posted on 13:07 /
"Dema is played, charted and supported by Sven Vath, Laurent Garnier, Richie Hawtin, Paco Osuna, Adam Beyer, UMEK, Butch, Monika Kruse, Dubfire, Carl Cox, Stephan Bodzin, Groove Armada, Joseph Capriati & many more....."
Anche per chi non conoscesse l'inglese, serve aggiungere altro?
venerdì 8 febbraio 2013
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Released this month, not in playlist :-) / 11
By Anonimo / Posted on 14:09 /
Phantom
Papers EP è un disco, a mio avviso, meraviglioso che purtroppo non ha avuto neanche la
metà della risonanza che meritava di avere.
Esce nel 2010 per Immerse records; l'autore è Late, al secolo Lauri Ampuja, produttore finlandese originario di Helsinki.
La copertina dell'EP Phantom Papers |
Definire
il suo genere non è semplice: UK garage con influenze 2-step,
dubstep e ambient.
Già
dopo il primo ascolto salta immediatamente all'orecchio la somiglianza delle sonorità
di Late con quelle del maestro di Bristol Burial. Le atmosfere risultano cupe, nebbiose, quasi siderali. Profondi echi lontani, riverberi e delay
contribuiscono a delineare paesaggi freddi e desolati, insieme a
vocals malinconici, persistenti e spettrali.
I
suoni esplodono nel buio per poi spegnersi lentamente sfumando, lasciando in
chi ascolta un senso di spaesamento e desolazione. Il titolo
dell'EP, che contiene quattro tracce, risulta di conseguenza
azzeccatissimo: le emozioni che si provano ascoltando il disco si riflettono, oltre che sul titolo dell'EP, anche sui titoli delle tracce e sulle tinte spettrali della copertina.
Il
motivo per cui il produttore finlandese abbia avuto così poco
seguito non si spiega. Troppo simile a chi lo ha
preceduto? Non saprei dire. A prescindere da
tutti i confronti che sono stati fatti, che si fanno tuttora e che si
faranno in futuro, non ascoltare un disco del genere, che ha la forza
di creare in chi ascolta un intero panorama di emozioni e
sentimenti, è molto più che un peccato.
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