Le parole chiave di questo articolo sono Egadz ed MPD. E' impressionante cosa riesca a fare Egadz con un MPD Akai tra le mani. Basta ascoltare uno dei suoi dischi o guardare uno dei suoi video per rendersene conto. Proprietario dell'etichetta discografica Kid Without Radio, Egadz è un artista, purtroppo poco conosciuto, dello scenario musicale undergroung di San Francisco. La sua fama non rispecchia minimamente le sue doti: dategli un MPD e capirete cosa voglio dire.
Le sue produzioni risultano molto influenzate da diversi generi musicali. Egadz definisce la sua musica come IDM o elettronica sperimentale. Personalmente penso che il secondo termine sia molto più appropriato: ciò che fa Egadz infatti è proprio sperimentare. I suoi pezzi sono spesso caratterizzati da beats hip hop e trip hop, ma altrettanto spesso questi risultano contaminati da elementi drum and bass. I reef melodici immancabili il più delle volte vengono prodotti da pianoforti, tastiere o MPC/MPD. Il tutto farcito con i suoni elettronici più disparati e qualche volta anche da campionamenti (spesso voci robotiche, fredde e distaccate).
Le atmosfere trasmesse dalle sue creazione sono altrettanto variegate. Si alternano atmosfere rilassate, stimolate dai beats, e atmosfere incalzanti e frenetiche. Il piano e le tastiere, quasi sempre presenti, accompagnano chi ascolta in uno stato di dolce malinconia, tranquilla monotonia, per sfociare tuttavia qualche volta nella disperazione (come per esempio in "The last song I played for you").
Non mancano poi suoni onirici ("Depth of forsight") e atmosfere ambient con spiragli di positività che però non raggiunge mai picchi di gioia, ma si limita alla tranquillità e alla pacatezza che può trasmetterti una giornata soleggiata trascorsa a pensare.
Inquietudine, disperazione, malinconia, ma anche tranquillità e serenità sono solo alcune delle sensazioni che riesce a trasmettere un artista come questo, attraverso i suoni più disparati. Questo e molto più è Egadz.
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