Phantom
Papers EP è un disco, a mio avviso, meraviglioso che purtroppo non ha avuto neanche la
metà della risonanza che meritava di avere.
Esce nel 2010 per Immerse records; l'autore è Late, al secolo Lauri Ampuja, produttore finlandese originario di Helsinki.
La copertina dell'EP Phantom Papers |
Definire
il suo genere non è semplice: UK garage con influenze 2-step,
dubstep e ambient.
Già
dopo il primo ascolto salta immediatamente all'orecchio la somiglianza delle sonorità
di Late con quelle del maestro di Bristol Burial. Le atmosfere risultano cupe, nebbiose, quasi siderali. Profondi echi lontani, riverberi e delay
contribuiscono a delineare paesaggi freddi e desolati, insieme a
vocals malinconici, persistenti e spettrali.
I
suoni esplodono nel buio per poi spegnersi lentamente sfumando, lasciando in
chi ascolta un senso di spaesamento e desolazione. Il titolo
dell'EP, che contiene quattro tracce, risulta di conseguenza
azzeccatissimo: le emozioni che si provano ascoltando il disco si riflettono, oltre che sul titolo dell'EP, anche sui titoli delle tracce e sulle tinte spettrali della copertina.
Il
motivo per cui il produttore finlandese abbia avuto così poco
seguito non si spiega. Troppo simile a chi lo ha
preceduto? Non saprei dire. A prescindere da
tutti i confronti che sono stati fatti, che si fanno tuttora e che si
faranno in futuro, non ascoltare un disco del genere, che ha la forza
di creare in chi ascolta un intero panorama di emozioni e
sentimenti, è molto più che un peccato.
0 commenti:
Posta un commento