giovedì 5 giugno 2014

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Interview / Raffaele Attanasio

Raffaele Attanasio rappresenta per la scena italiana ed europea un vero vanto. Il giovane salernitano non solo gode di un talento da produttore notevole, ma rappresenta uno dei pochi artisti musicali completo a 360 gradi. Abbiamo avuto la fortuna di intervistarlo e di scoprire di più non solo sulla sua vita, ma anche di quanto ne pensa del rapporto tra ciò che è il suo lavoro e la sua nazione, di opportunitá che qua spesso sembrano mancare e di quelle che invece sono accadute o accadranno. 



- Il 1 Aprile è morto Frankie Knuckles, soprannominato "the godfather of house music", pilastro americano indiscusso della musica house, grazie al quale questa si è diffusa nei dancefloor in tutto il mondo. Sebbene la house e la techno abbiano radici negli US, il movimento in Europa sta prendendo una piega sempre più ampia ed è in continua crescita. Cosa pensi dell'Italia a riguardo, chi soprannomineresti il "godfather" della musica techno della tua patria?

Chiunque ami la musica elettronica dalle sue radici ad oggi sarà sicuramente stato scosso da questo evento. Ho ascoltato Knuckles poche volte dal vivo e a casa ho ancora delle cassette dei suoi set entusiasmanti ed incredibili a Napoli. Parlando invece di Italia e di techno, i miei due pilastri storici sono sicuramente Lory D e Leo Anibaldi, con quest'ultimo ho anche collaborato in un remix di una sua traccia che uscirà quest’anno sotto la sua etichetta Cannibald, fondata nel 2008.

- L'Italia è madre della musica melodica da sempre. Per te musicista a 360 gradi, che hai studiato ed approfondito studi di pianoforte fin dai 12 anni, come ha influito questa indole nella tua musica? Pensi che sia un elemento a favore per un produttore e dj?

Sono musicista da circa 20 anni, ho iniziato a 6 anni gli studi di pianoforte e contemporaneamente mi dilettavo con la batteria. Lo devo a mio padre, anch'egli musicista. Mi ritengo molto fortunato ad averlo seguito in questa sua passione, mi ha dato una marcia in piú in quello che è il mio lavoro oggi, produrre.

- Negli anni in cui emergeva Knuckles è emersa anche la colonna portante della musica techno nata a Detroit. Derrick May, ambasciatore di uno dei festival più rinomati in Italia di musica techno: Movement Torino Music Festival. Questo lusso ci permette di credere nella nostra città e nella nostra nazione. Cosa significa per te, figura prominente di questo genere, suonare live "in casa" al Kappa Futur Festival (festival tenuto ogni luglio da 3 anni a Torino organizzato dallo stesso Movement Team ndr) in cui parteciperà anche uno dei tuoi maestri?

La parola “casa” diciamo che è adeguata almeno al 50%. Per svariati anni mio padre ha vissuto a Torino, e questa città è sempre stata al centro della mia famiglia. Senza nulla togliere ad altre città italiane, credo che Torino sia quella più prolifera in termini di clubbing, è quindi un piacere ed un onore suonarci, per lo piú questa volta, in uno dei festival piú rinomati a livello europeo. Derrick May rappresenta per me fin da sempre una fortissima ispirazione, e questo non può che rendermi ancora piú entusiasta ed impaziente! Il mio countdown è ufficialmente iniziato! Non vedo l'ora!

- Ti rende orgoglioso ed eccitato allo stesso modo collaborare ad un live nello stesso, con talenti giovani italiani del tuo genere come Lucy (alias di Luca Montellero) e Giorgio Gigli?

L'Italia ha una quantità giovanile emergente sempre crescente con un altissimo potenziale. Quello che manca, penso io, è la fiducia. Ci si guarda troppo in giro, senza realizzare cosa realmente abbiamo in tasca. Purtroppo non tutti hanno le stesse possibilità qua, ed è questo l'errore della nostra nazione. Se solo tutti potessero avere una chance, la situazione sarebbe diversa. Per fortuna godiamo di figure come i da te citati Luca e Giorgio, che mi permettono di essere orgoglioso di chi nonostante tutto, lotta ogni giorno per la sua passione e viene ripagato. Per me sará un vero onore dividere lo stage con loro, esempi della forza techno in Italia.

- Lo scorso 24 Aprile hai suonato back to back con il rinomato Jeff Mills, altro fondatore della musica techno, a Napoli. Avrai notato che il web è stato completamente invaso da video del set. Nonostante la pressione, come pensi di aver gestito l'esperienza e cosa realmente ne hai tratto? Ma soprattutto cosa hai percepito dal pubblico corregionale?

Il 24 Aprile 2014 è senza dubbio una data che mi sarà difficile dimenticare. La serata firmata “Nice to Be” è stata una letterale sorpresa. Prima di quella serata non avevo avuto alcun rapporto ravvicinato con lui. Né email, né altri contatti. Non ho la più vaga idea di cosa lo abbia incuriosito e spinto a suonare con me. Durante il live jam è successo un momento per me memorabile. Mentre stavo suonando “Der Himmel Über Berlin” si è abbassato alla mia sinistra ed è rimasto immobile a guardarmi, solo questo.
La pressione durante la serata l'ho accusata poco, ero totalmente pieno di adrenalina che sentivo di dover suonare e basta. Da questa esperienza ne ho ricavato la realizzazione, grazie alla fiducia datami e l'onore concessomi da Mills, una soddisfazione ed una gioia interiore immensa, che mi ha dato la conferma che se realmente credi in qualcosa, e lo fai con il cuore, puoi essere il padrone del mondo. Questa sensazione è stata appagata ancora di più grazie al calore che mi ha avvolto del pubblico campano, il migliore che potessi desiderare per completare quell'emozione fatta di brividi nuovi e familiari.

- In definitiva pensi che l'Italia stia crescendo nel tuo ambito? Poche settimane fa è uscita una tua nuova traccia per l'etichetta torinese "Old and Young Records", oltre per l'amicizia legata, li proclameresti come promotori ed innovatori di questo movimento nel nostro paese? Parlaci della tua prossima uscita per loro.

Credo che per poter attribuire il termine “innovatore” bisognerebbe riferirsi ad artisti basati a Detroit trent’anni fa, trasferiti a Londra e poi a Berlino. Di questo ne ho parlato apertamente anche con loro: Ale, Vince e Sergio. Loro semplicemente seguono le radici che li hanno inspirati, e con grande umiltà e passione portano avanti il loro progetto Old & Young Records, alimentando e ritagliando gran parte del movimento techno in Italia. Il release, che è uscito il 23 Maggio, è intitolato “The Kids Are Alright”, EP composto da tre tracce che portano con orgoglio la firma di D-Vince e Sergio Pace e che include in aggiunta il mio remix della loro traccia “Franky's Chord”.

- Sarebbe riduttivo però limitarsi a parlare con te senza chiederti se stai lavorando a progetti in cui dimostri le tue abilità al di fuori dei beats. Parlo di progetti più melodici in cui ti occupi di produzione ed arrangiamenti come in "Der Himmel Über Berlin".

Sí, da poco ho concluso la prima parte di “Roads”, LP che uscirà a breve su Envlp Imprint, etichetta di proprietà di Luigi “A-Man” Giomini, dove io ho partecipato da co-owner ed ho curato tutta la parte artistica. Questo mini album è completamente melodico, arrangiato e prodotto da me. Inoltre da poco è uscito, sempre per Envlp, il nuovo EP del produttore polacco emergente Kuba Sojka, dove io e Luigi abbiamo contribuito con due remix.

- Dopo aver suonato con fondatori di movimenti musicali e in locali rinomati in tutto il mondo come il "Berghain" a Berlino ed il "Batofar" a Parigi ed aver creato e suonato per film conosciuti a livello internazionale: a cosa aspiri in un futuro prossimo?

Indubbiamente continuerò con il mio lavoro che è la mia passione. Cercherò di fare sempre meglio ciò per cui do anima e corpo, cercando di rinnovarmi musicalmente costantemente, con la stessa gioia di quando ho composto la mia prima traccia.



English version:

Raffaele Attanasio is a real credit to the Italian and European scenes. The young man from Salerno not only has a talent as an important producer but is also one of the few all-round musical artists. We had the good luck interview him and discover more not only about his life but also about what he thinks about the relationship between what is his work and his country, about opportunities which often seem to be missing and those which, on the other hand, there have been or will be.

- On 1st April, Frankie Knuckles, nicknamed "the godfather of house music", the undisputed pillar of house music, thanks to whom it has now spread over the dance floors of the whole world, died. Although house and techno have their roots in the USA, the movement in Europe is taking off more and more and is continually growing. What do you think of Italy in this regard? Who would you nickname the "godfather" of techno music in your country?

Whoever has loved electronic music from its roots up to now will certainly have been shaken by this event. I listened to Knuckles live a few times and I still have cassettes at home of his exciting and incredible sets in Naples. However, talking of Italian techno, my two historic kingpins are definitely Lory D and Leo Anibaldi. I have also worked with the latter on a remix of one of his tracks which will come out this year on his Cannibald label, founded in 2008.

- Italy has always been the mother of melodic music. For you as an all-round musician who has studied and gone into studies of the piano in depth for 12 years, how has this sort of music influenced your music? Do you thing it is something in a producer’s or a DJ’s favour?

I’ve been a musician for about 20 years, I started studying the piano when I was 6 and I loved playing the drums. I owe this to my father, who is also a musician. I consider myself to be very lucky to have followed him in this passion of his. He put me a step ahead in what is my job today, producing.

- During the years that Knuckles was emerging, the centrepiece of techno music was born in Detroit: Derrick May, an ambassador for one of the most famous techno music festivals in Italy: Movement Torino Music Festival. This luxury allows us to believe in our city and in our country. What does playing live “at home” at the Kappa Futur Festival (a festival held in Turin every July for the past 3 years, organised by the same Movement – editor’s note), in which one of your masters will take part, mean to you, a prominent figure in this genre?

Let’s say the word “home” applies at least 50%. My father lived in Turin for several years and this city has always been the centre for my family. Without detracting from other Italian cities, I think that Turin is the most prolific in terms of clubbing and so it is a pleasure and an honour to play there, especially this time, in one of the most famous festivals at European level. For me, Derrick May has always been a powerful inspiration and this can only make me keener and more impatient! The countdown has officially started for me! I can’t wait!

- Does it make you proud and excited in the same way to work live with young Italian talent in your genre such as Lucy (alias Luca Montellero) and Giorgio Gigli?

Italy has an ever-growing number of emerging youngsters with extremely high potential. What’s missing, I think, is trust. We see them about so much without realising what we’ve really got. Unfortunately, not all of them have the same chances here and this is the mistake our country is making. If only all of them could have a chance, the situation would be different. Fortunately, we can enjoy people like Luca and Giorgio, whom you have mentioned, who enable me to be proud of those who, notwithstanding everything, struggle every day for their passion and are rewarded. For me it would be a great honour to share the stage with them - examples of the power of techno in Italy.

- On 24th April last you played back-to-back in Naples with the famed Jeff Mills, another founder of techno music. You will have noticed that the web was completely inundated by videos of the set. Despite the pressure, how do you think you handled the experience and what did you really get out of it? But above all, what did you notice about the audience from the region?

24th April, 2014 is without doubt a date which it will be difficult for me to forget. The event, dubbed “Nice to Be”, was a real surprise. Until that evening I had had no close connection with him. Neither e-mails nor other contacts. I haven’t the vaguest idea what attracted his curiosity and moved him to play with me. During the live jam there was a memorable moment for me. While I was playing “Der Himmel Über Berlin” he came down on my left and just stayed there motionless looking at me.
I didn’t feel the pressure very much during the evening; I was so completely full of adrenaline that I had to play – that’s all. From this experience, thanks to the trust given me and the honour granted me by Mills, I felt an immense inner satisfaction and joy which confirmed for me that if you really believe in something and do it with all your heart you can be master of the world. This sensation was further satisfied thanks to the warmth in which the audience from Campania enveloped me, the best you could wish for to complete this emotion made of new and familiar thrills.

- Do you definitely think that Italy is growing in your field? A few weeks ago a new track of yours came out on the Turin "Old and Young Records" label; besides the friendship which links you, would you hail them as promoters and innovators of this movement in our country? Tell us about your next release for them.

Well, to be innovators I think you have to have been born in Detroit thirty years ago, moved to London and then to Berlin. I have spoken to them about this personally. Ale, Vince and Sergio are just following the roots which have inspired them and are carrying on the Old & Young Records project with humility and passion and carving out a big slice of the Italian techno scene for themselves.
The release which will come out shortly, entitled “ The Kids are alright”, bears the signature of two of the three, D-Vince & Sergio Pace, including my remix of the track “Franky’s Chord”.
I believe that in order to be able to bestow the term “innovator”, you would have to refer to artists based in Detroit thirty years ago who moved to London and then Berlin. I have spoken candidly about this with Ale, Vince e Sergio. They are just following the roots which have inspired them and are carry on their “Old & Young Records” project, supplying and carving out a large part of the techno movement in Italy. The release which came out on 23rd May is entitled “The Kids Are Alright”, an EP made up of three tracks which proudly bear the signature of D-Vince and Sergio Pace and also includes my remix of their track “Franky's Chord”.

- It wouldn’t be complete, however, just to talk to you without asking whether you are working on projects in which you show your ability beyond beat. I’m talking about more melodic projects in which you deal with the production and arrangement such as in "Der Himmel Über Berlin".

Yes, a short while ago I finished the first part of “Roads”, an LP which will come out shortly on “Envlp Imprint”, a label owned by Luigi “A-Man” Giomini, in which I have a shareholding as a co-owner and have looked after the whole artistic part. This mini-album is completely melodic and arranged and produced by me. Furthermore, the new EP by the emerging Polish producer, Kuba Sojka, which Luigi and I have contributed to with two remixes, came out recently.

- After having played with founders of musical movements and at venues famous throughout the world such as the "Berghain" in Berlin and the "Batofar" in Paris and having created and played for internationally known films, what are you aiming for in the near future?

I will undoubtedly continue with my work which is my passion. I will always try to do best that for which I give my heart and soul and constantly seek to rejuvenate myself musically with the same joy as when I composed my first track.

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