giovedì 23 febbraio 2012

0

Ricardo Villalobos, focus on Re:ECM

Il 13 Marzo 2012 Ricardo Villalobos sarà in città.
Non scrivo questo articolo per comunicarvi la data ma unicamente per evitare che questa sua presenza in quel di Torino venga fraintesa.
“Il Villa” infatti sarà in Piemonte per una delle tappe legate al tour del suo ultimo album, pensato, prodotto e creato a 4 mani con Max Louderbauer (Moritz Von Oswald trio) e lontano anni luce dalla techno minimal-sperimentale che ha donato fama internazionale al DJ di origini cilene:


Ricardo Villalobos + Max Louderbauer / Re:ECM / ECM / 2011


 Il mio unico obiettivo è evitare che qualche “zarretto” col cappellino girato in parte si presenti al Teatro Colosseo con la speranza di ballare tutto sudato sotto la consolle.
Non sarà infatti questa l’occasione per godersi Ricardo ai piatti, anzi.

L’album in questione è una rivisitazione del suono universale del catalogo ECM di Manfred Eicher arricchito da microscopiche variazioni e dalle voci di Max Louderbauer e di Cassy (assoldata strada facendo durante un incontro estemporaneo avvenuto fuori dallo studio di registrazione).


Per capire l’importanza del progetto dub / ambient / IDM di cui sto parlando basta pensare che l’etichetta sopraccitata ha dato la luce, negli anni, ad importantissime opere di –tra gli altri- Enrico Rava, Chick Corea e Keith Jarrett.

Nell’ultimo periodo fin troppa gente con scarsa conoscenza di arte e musica si è permessa di fischiare ed insultare durante i suoi set “colui che con Richie Hawtin ha prima creato e poi rivoluzionato la minimal tra anni ’90 e ‘00”.
Queste persone non hanno mai neanche provato a comprendere l’ambizione, il genio e la sfacciataggine di un artista che senza mai risparmiarsi ha arricchito come pochi altri negli ultimi 20 anni il panorama elettronico mondiale.
Questa gente, che ha fatto del dancefloor la sua seconda casa, sputa sull’ispirazione artistica e sull’improvvisazione e dopo anni corre ancora dietro al ciuffo biondo dell’ex collega-rivoluzionario di Villalobos di cui ho citato il nome qualche riga sopra (vedere la voce “artisti in rovina” dell’enciclopedia della musica per capire che fine ha fatto “il Plastiko”)

Branchi di ignoranti che non conoscono nè il suo passato né il suo pensiero vanno ogni estate all’”ipermercato del club” assaporando gli stessi beat da decenni e non riescono a capire che “quel caschetto sudato” dietro la consolle, viene invitato a suonare ovunque nel mondo e strapagato per far quello che vuole e NON per far piacere a loro.
Per fortuna la stima dello “star-system” nei confronti di RV è di gran lunga superiore alla pochezza di questi sgradevoli personaggi ed è proprio questo ciò che lo spinge ad osare sempre di più fino a farsi fischiare dalla folla impazzita e desiderosa di nulla se non di un BUM-BUM-BUM.

Questo è un concetto che reputo importante per capire dove voglio arrivare:

notare il pec, mano dx

Ricardo Villalobos ormai suona quel che vuole (Techno ma anche ambient e IDM in un unico set) ,
e lo fa dove vuole (Fabric, Cocoon, durante l’apertura dei concerti di Bjork – sì sì proprio lei -, seduto in consolle durante un after in villa, nei documentari su di lui), strabattendosene i coglioni di quel che pensa la gente. Insomma, lo fa con stile.

Gli unici applausi che cerca sono quelli al genio e alla passione.

“Ubriacone”, “alcolizzato”, “tossico”…le critiche della gente gli danno l’energia che gli serve per andare avanti senza guardare in faccia nessuno:
tutti lo criticano ma tutti lo vogliono e dopo anni di “fallimenti” (io personalmente non li definirei così) è ancora uno dei DJ più richiesti al mondo, con uno dei cachè più alti in assoluto e di gran lunga ancora il più stimato ed acclamato dalla critica…chiamatelo scemo ma, foste in lui, cosa fareste?





0 commenti:

Posta un commento