Adam Shelton è ormai un’artista riconosciuto internazionalmente, la One
Records una delle etichette sulla cresta dell’onda e vi sono molti altri assi
nella manica di Mr. Shelton che faranno parlare di lui e della sua musica. Dopo
averlo conosciuto di persona abbiamo deciso di scavare più a fondo nella sua
carriera e nelle sue ambizioni, scoprendo un incontaminata passione per ciò che
fa.
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Ciao
Adam, come stai? Dove ti trovi in questo momento?
Ciao, al momento son a Londra
appena rientrato da Barcellona per la settimana del Sonar, trascorsa tra i vari
party e gli amici da rivedere. Mi sento bene (per una volta) dopo questa settimana
quindi ho passato dei bei giorni!
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Se guardi
indietro ai primi step della tua
carriera quali sono stati i momenti più significativi, gli eventi o le persone
che hanno fanno la differenza nel tuo concept
musicale?
Quando ho iniziato a comprare records nel 1995 le persone che ammiravo
e seguivo erano artisti come Todd Terry, Masters at Work, queste erano le mie
principali influenze in sostanza; in seguito Derrick Carter, Mark Farina e Dj
Deep sono stati tutti importanti nell’aprirmi la mente a nuove cose e a nuovi modi
di suonare.
Sono entrato nell’ambiente dei
veri e propri party intorno al 1999- 2002 con il Circoloco ancora ai primi
passi e con le prime feste Secretsundaze a Londra, questo è stato un grande passo nella musica e nella scena musicale che mi ha fatto arrivare a dove
sono oggi.
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Dopo
tutti questi anni ed esperienza come dj “devi averle viste tutte”, ma cosa ti
entusiasma ancora quando suoni?
I veri dj mi esaltano: Zip, Craig
Richards, tutti quei djs con una collezione di records meravigliosa, quelli che ti fanno viaggiare quando suonano,
che non hanno paura di fermare il disco e suonare qualcosa che sentono essere
parte della loro storia. Non sono la persona a cui piacciono 3 ore di forti
assordanti colpi di cassa e di bassi. Li trovo noiosi.
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Sei un
produttore molto versatile, sempre alla ricerca di nuove ispirazioni e suoni.
Con chi vorresti suonare in questo momento, qualcuno che davvero pensi abbia un
suono innovativo.
Mi piacerebbe lavorare con Dan
Ghenacia, sono un grande fan della sua etichetta, delle sue produzioni e del
suo vibe. Quando suona a mio parere è
quello che riesce ad avvicinarsi maggiormente a ciò che vorrei sentire da
qualsiasi dj.
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Cosa c’è
di nuovo nel tuo concept musicale o
nel modo in cui tu concepisci il suono?
Mi sto impegnando a rimanere slegato
da qualsiasi tipo di concept nella
mia musica. Penso che quando accade è come se ti imponessi una data di scadenza,
io voglio suonare, produrre e dirigere l’etichetta per ancora molto
tempo, non voglio essere bloccato in un solo sound. Mi piace deep se
proprio devo ammetterlo, ma amo anche l’idea di fare musica veloce, slow jams, dipende se si tratta di un remix e di come sono le parti, come è il
tuo umore e anche il periodo dell’anno sicuramente porta ad esprimersi in modo
diverso.
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One
Records, l’etichetta che possiedi assieme a Subb-an, sta ottenendo un grande
successo. Quale pensi sia stato il suo segreto? La selezione degli artisti, una
creatività comune che vi lega, il sogno di un qualcosa di innovativo e vivace
allo stesso tempo…
L’etichetta sta andando bene, è
stato fantastico rilasciare le produzioni degli artisti che abbiamo, e anche il
fatto di conoscerli meglio e scoprire qualcosa in più di loro oltre alla
musica. Io e Subb-an ci capiamo molto bene quando si tratta di gestire
l’etichetta, dove vogliamo andare come artisti e come andare avanti con le
cose, abbiamo una buona prospettiva con l’etichetta e noi crediamo che con il
giusto team può realizzarsi.
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Quali
sono i tuoi progetti futuri per l’etichetta? Abbiamo sentito dire che stanno
per uscire delle importanti release…
Abbiamo qualche uscita molto bella,
certo. Le ultime 5 in modo particolare sono state le più forti, ma stiamo
ancora cercando di fare dei passi avanti anche in virtù della nuova immagine
dell’etichetta, abbiamo qualche nuovo artista a bordo. Presto faremo uscire un
fantastico ep di John Dimas con un un remix di Guti, a seguire il mio primo ep
sull’etichetta che contiene un vocal
di Francesca Lombardo.
Ora come ora abbiamo rilasciato
un ep di Yamen e EDA con i remix di Subb-an e una collaborazione con Shaun
Reeves, Jay Haze e Bill Patrick.
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La scena
musicale sta cambiando velocemente. Negli ultimi due anni abbiamo visto emergere
le Boiler Room. Molti dj sembrano apprezzare questa idea dicendo che è un
grande opportunità di esprimere sé stessi senza subire alcun tipo di pressione. Qual è la tua opinione
a riguardo?
Io penso che le Boiler Room siano
una cazzata, chi se ne frega. I dj sembrano molto a disagio ad essere filmati.
Non si potrà mai ricreare il club e quindi io dico lasciatelo fare ai club.