lunedì 27 agosto 2012

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Interview w/ The Clover


Come vi siete conosciuti e quando avete deciso di creare questo trio chiamato "The Clover"? 
Per lo più quando è nata l'idea di fondere la figura del dj con quella del bassista? 

Il progetto è nato nel 2006 in maniera spontanea grazie ad un legame di amicizia che si è creato negli anni del liceo, successivamente abbiamo deciso di condividere uno spazio dove poter dare sfogo alle nostre passioni e inclinazioni. Questa convivenza ci ha dato modo di confrontaci e di contaminarci quotidianamente gettando le basi del nostro progetto che aveva intenzione non tanto di fondere la figura del dj con quella del bassista, quanto di produrre musica che avesse innanzitutto un linguaggio personale in studio e una formula molto più dinamica, attraverso il live, fuori.

Perché il nome The Clover? Chi dei tre l'ha pronunciato per primo?

Avevamo trovato la nostra prima data “live”, (con un computer, suoni campionati su cd, il basso e poco altro) quando l’organizzatore della serata ci chiese cosa avrebbe dovuto scrivere sul flyer. Mentre eravamo ancora al telefono con lui decidemmo velocemente che il nome dovesse avere a che fare con la natura, che amiamo, e il primo che ci venne in mente e che in effetti rispecchiava anche la nostra composizione era il trifoglio.

I matrimoni sono cosa dura, figuriamoci a tre. Le tipiche litigate post-matrimoniali accadono spesso in studio o dietro la consolle? O siete un trio felicemente sposato? 

Se non ci fossero mai discussioni tra di noi probabilmente avremmo da riflettere sull’autenticità del nostro rapporto. Ciò che è importante è su cosa si discute e che questo serva per la crescita di ognuno di noi.

I vostri live set sono molto particolari, un bel mix tra analogico e digitale. 
Quali strumentazioni utilizzate e come vi suddividete i compiti? A proposito di digitale, cosa ne pensate dell'avvento della tecnologia all'interno del mondo musicale?

La tecnologia è sempre stata all’interno della musica: i pianoforti che diventano sintetizzatori, il contrabbasso che diventa basso elettrico e successivamente gli strumenti che diventano VST all'interno di un sequencer computerizzato. Tutti gli interventi citati rappresentano la convivenza della tecnologia con la musica, nonostante si prediliga all'unanimità l'analogico, la scelta della strumentazione che utilizziamo durante un live risponde ad esigenze di spazio e di comodità, ma quando é possibile cerchiamo sempre di dare priorità a quella analogica . L’idea di esibirsi live con computer e sintetizzatori, basso e campionatori, voce e processori di effetti esterni rappresenta questo compromesso. Ognuno di noi ha un compito ed un ruolo ben preciso all'interno del live e in base ad ogni singola traccia.



Quale è stata, diciamo così, la svolta alla vostra carriera da "The Clover" ? Forse la vittoria agli Challenge di Elettrowave '08 come best dj producers? Venite dalla focina di talenti italiani quale è la Bosconi Records, con quali artisti di tale etichetta siete in contatto e vi confrontate frequentemente? 

Queste due domande hanno dei punti in comune. L’esperienza di Elettrowave 2008 è stata sicuramente uno dei momenti più belli del nostro percorso come gruppo musicale, ma non abbiamo mai vissuto una vera e propria “svolta”, bensì una lenta e continua crescita. Proprio nel periodo del Challenge di Elettrowave entrammo in contatto con Fabio della Torre e Ennio Colaci, quindi con le radici di quella che attualmente è la Bosconi Records. Da lì abbiamo poi conosciuto tutti gli artisti dell’etichetta con i quali siamo in ottimi rapporti e per i quali abbiamo grande stima. Attualmente stiamo lavorando ad una intensa collaborazione con San Proper, con il quale ci siamo già esibiti ad Elita Festival a Milano e a Fiesta Privada a Roma con un live esplosivo!

Vi abbiamo da poco sentiti al We Are For Beat Music Festival vicino ad Imperia: impressioni e sensazioni a caldo? Già che siamo in tema di party. Quale è stata, a vostro parere, la miglior serata in cui vi siete esibiti? 

We Are For Beat Music Festival è stata una bellissima serata, nella quale abbiamo constatato l’impegno e la professionalità degli organizzatori. Abbiamo notato dettagli importanti, dallo spazio dato ai giovani dj alle video proiezioni, oltre al sound system di qualità con tecnici preparati. La miglior serata ovviamente non esiste perché ogni volta che si sale su un palco si provano emozioni diverse. Certamente quella di Imperia la annoteremo tra le belle esperienze!



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