sabato 13 ottobre 2012

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Dimensions Festival 2012 – VIDEO REPORTAGE




Sole, mare, una location mozzafiato, migliaia di persone sorridenti, ma soprattutto la migliore musica elettronica del momento.

Questi gli ingredienti per uno dei festival più riusciti di fine estate. 
Il Dimensions Festival.
6 - 9 Settembre 2012 / Forte di Punta Christo, Pola, Croazia.



Si può dire un night and day event.
Di giorno, some soft music in spiaggia oppure ad uno dei boat party.
Con le tenebre alle porte, dalla spiaggia si passa alla fortezza. E non ci sono dubbi che il divertimento c'è stato.
Abbiamo le prove.

 L’esplosiva line up di quest’anno era da far girar la testa a chiunque. Carl Craig, Little Dragon, Moodymann, Marcel Dettmann, Ben Klock, Four Tet live, Scuba, Theo Parrish,  Cassy, Dyed Soundorom, Shackleton, Levon Vincent, Joy Orbison, Roman Flugel, Kode 9, Pearson Sound, Mala, Mount Kimbie, Todd Terje, Surgeon, Floating Points, Gold Panda, Ryan Elliot, John Talabot, Axel Boman, Kassem Mosse, Kyle Hall, Blawan, Andrew Weatherall, 2562,  Jimmy Edgar, Loefah, Pangaea, Midland, Machinedrum, Objekt,  Joel Mull, Nathan Fake, Boddika, Motor City Drum Ensemble, Benji B, Huxley, Ben UF, Space Dimension Controller, Zed Bias, Portico Quartet, Tom Middleton, Petar Dundov, Locked Groove, Pariah, Untold, Fatima (live), Alexander Nut, Sigha, Funkineven e tanti altri.
In sintesi, molti  dei migliori dj della scena techno, deep house, dubstep e, drum and bass riuniti in un unico frangente.

State già rimpiangendo di non esserci stati?
No worries.
Un piccolo assaggio di cosa è stato il Dimensions 2012 
ve lo abbiamo portato come souvenir.


Theo Parrish

Nato nel 1972, cresciuto nella house music di Chicago, figlio della seconda generazione di artisti emersi dalla scena underground di Detroit dopo l’esploit della techno. I suoi set dinamici e spirituali, il suono ammorbidito da influenze soul, jazz, e afro fanno di Mr. Parrish uno dei nomi più prestigiosi e rispettati all’interno dell’ambiente elettronico mondiale. 




Moodyman

Kenny Dixon Jr., altro frutto dell’ambiente musicale della “Motor city”. Dopo molte produzioni sotto la Planet E Records ha visto la sua ascesa musicale dapprima in Francia e poi altrove. E' famoso per il suo sound innovativo in cui la black music si fonde all' house. Spesso i suoi set sono accompagnati da B- movies che proiettano la folla nell’innovativa scena rave dei primi anni ’90.




Dyed Soundorom

Parigi. Catapultato quasi per caso nella scena elettronica, l’energia della sua musica lo ha portato dal famoso Rex Club di fine anni ’90 al Circoloco @ DC10 di cui è resident dal 2009. L’incontro con Den Ghenacia, proprietario dell’etichetta Freak n’ Chic, è stato fondamentale per la sua carriera. Dopo un breve split fra i due, ora sono di nuovo insieme e con Shonky formano gli oramai famosi Apollonia.




Cassy

Il primo approccio alla musica elettronica di Catherine Britton è come vocalist per Elin (Autorepeat) su ‘Music Takes Me Higher’. Divisa fra la clubbing scene di Germania e Austria, nel 2003 si trasferì definitivamente a Berlino dove iniziò a collaborare con numerosi artisti fra cui Luciano, Riccardo Villalobos e Steve Bug. 
Da un paio di anni è parte integrante del roster Cocoon.



Levon Vincent

Back to USA again, New York. All’età di 36 anni Levon si sente musicalmente realizzato: produce, è proprietario della Novel Sound label e si esibisce ogni week end in un club diverso in giro per il globo. Non male per uno che viene dalla strada e ama lo skateboard. 
Attentissimo alle critiche di ogni suo fan, meticoloso e ricercato nella selezione musicale.




Ivan, nostro inviato a Punta Christo ci ha lasciato qualche appunto:

Che fare un festival fosse una specialità britannica come il fish and chips lo si sa da un pezzo.
Alla sua prima edizione il Dimension Festival ha vinto e convinto. Lo si può dedurre dal fiume incessante di commenti di soddisfatti partygoers di tutta Europa che ancora oggi invade blog e social networks. Nonché dai feedback di artisti che hanno più festival alle spalle di quante partite abbia commentato Bruno Pizzul.
La line up era mostruosa, fatta di artisti che per diversità di generi e performances hanno disegnato un arco che ha sfiorato i 360 gradi della musica elettronica.
Dalle performance live strumentali di Little Dragon e Nicolas Jaar alla Dub Reggae di Mala, dalla tech house groovosa di Dyed Soundorom, Cassy e del londinese Huxley alla new disco di Todd Terje, con ampie pennellate di Uk bass e Garage di Pearson Sound, Joy Orbison, Boddika e Ben Ufo, nel nostro Bel Paese, ancora non dovutamente apprezzati, sfumando le potenti e lente vibrazioni di Motor City Drum Ensemble in quelle gelide e teutoniche di Ben Clock e Marcel Dettman.
Poi c’è chi come Theo Parrish, che quell’arco l’ha tracciato da solo, in un set di 3 ore da commozione. O chi come Moodymann, forse fiero della sua selezione spaziale, nel bel mezzo del set finge di chiamare suo nonno al microfono. “We got Detroit on the phone right here… Got my Granddad on the line… We’re havin a party!”

Il forte, dalle cui rovine sono stati ricavati gli stage, ha ospitato, quest’anno per la quinta volta il fratello maggiore del Dimensions, l’Outlook. A parte per i due stage esterni,(uno è la spiaggia dove si concentra la festa al pomeriggio), i dancefloors sono delimitati lateralmente da muraglie di massi che riflettono il suono magistralmente, e quando questo esce da sistems quali Funktion One, Martin Audio e Void, potete facilmente immaginare gli effetti benefici che ciò ha avuto su di noi.


Thanks to:

Ivan Busini
Danilo Di giacomo 

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