venerdì 8 febbraio 2013

0

Released this month, not in playlist :-) / 11


Phantom Papers EP è un disco, a mio avviso, meraviglioso che purtroppo non ha avuto neanche la metà della risonanza che meritava di avere. 
Esce nel 2010 per Immerse records; l'autore è Late, al secolo Lauri Ampuja, produttore finlandese originario di Helsinki.

La copertina dell'EP Phantom Papers


Definire il suo genere non è semplice: UK garage con influenze 2-step, dubstep e ambient.
Già dopo il primo ascolto salta immediatamente all'orecchio la somiglianza delle sonorità di Late con quelle del maestro di Bristol Burial. Le atmosfere risultano cupe, nebbiose, quasi siderali. Profondi echi lontani, riverberi e delay contribuiscono a delineare paesaggi freddi e desolati, insieme a vocals malinconici, persistenti e spettrali.


I suoni esplodono nel buio per poi spegnersi lentamente sfumando, lasciando in chi ascolta un senso di spaesamento e desolazione. Il titolo dell'EP, che contiene quattro tracce, risulta di conseguenza azzeccatissimo: le emozioni che si provano ascoltando il disco si riflettono, oltre che sul titolo dell'EP, anche sui titoli delle tracce e sulle tinte spettrali della copertina.


Il motivo per cui il produttore finlandese abbia avuto così poco seguito non si spiega. Troppo simile a chi lo ha preceduto? Non saprei dire. A prescindere da tutti i confronti che sono stati fatti, che si fanno tuttora e che si faranno in futuro, non ascoltare un disco del genere, che ha la forza di creare in chi ascolta un intero panorama di emozioni e sentimenti, è molto più che un peccato.





0 commenti:

Posta un commento